Sono tutte pagine dense , dipinte con varia freschezza di tinte, riguardanti la vitalità della natura e della fatica dell’uomo ancora strettamente legato a un mondo che mantiene intatte le sue origini  ( nonostante la continua minaccia ecologica ) e che il pittore ripropone con tenacia come a scongiurarne la scomparsa , che è come distruggere la stessa vita. 
          ( Fiore Torrisi -La Sicilia – 1982 )
I “ momenti ” più esaltanti della quotidiana fatica sono colti, con toccante poesia e con sorprendente realismo, nella magnifica coreografia della natura che trionfa  in tutto il suo splendore..Sono, infatti, siciliani i paesaggi e i personaggi che animano le sue tele e della più antica tradizione regionale gli oggetti che fanno parte integrante delle  “ immagini ” che La Rosa ha voluto  “salvare ” ..( Lorenzo Misuraca - Sicilia Tempo - 1976)  
Nelle tele di La Rosa c’è nostalgia, c’è rimpianto per un mondo che fu, ma non solo questo; c’è anche il dolore , magari dipinto di sottile ironia o di velata malinconia di chi vede perduta una dimensione di vita, una cultura viva e autentica, senza che sia sostituita da nulla di autetico e valido ( Sebastiano Bulgaretta - Sicilia Tempo - 1980)
Francesco La Rosa dipinge per amore alla terra di Sicilia, di cui oggi è il più popolare cantore per l’autenticità  dei motivi trattati, desunti direttamente dalla nobiltà e grandezza della  civiltà contadina, che oggi è in crisi, in un momento in cui l’era industriale stenta a tradursi in civiltà  e concezione  di vita organica e compiuta...
L’artista La Rosa assume un atteggiamento di salvaguardia  di una memoria collettiva che è anche individuale momento di recupero di sensazioni, .....andando alla ricerca del tempo che fugge e che forse non torna materialmente nella società post industriale.. ( Giuseppe Li Voti -  Catania - Le Ciminiere - 2008)
E’ da sottolineare in questo l’importanza della valida ricerca del La Rosa che attraverso uno studio accurato dell’imponente Noto antica distrutta riesce a sintetizzare le caratteristiche essenziali del segno in quanto “ significante ” e gli elementi di spazio tempo. 
           ( Angela Milasi- Architetto – Milano – 1996 )